Offerta obbligatoria

In alcune giurisdizioni (es. Hong Kong, Svezia), quando un acquirente raggiunge un certo livello di proprietà nella società (30% sia a Hong Kong che in Svezia), deve fare un’offerta obbligatoria per tutte le restanti azioni della società. Il corrispettivo dipende anche dalla giurisdizione, ma di solito è il prezzo più recente o il prezzo più alto pagato dall’acquirente negli ultimi 6 mesi.

Le situazioni di offerta obbligatoria possono variare a seconda di come è stata superata la soglia di proprietà (è stato un piccolo acquisto sul mercato aperto o una grande offerta pubblica ancora in corso). In ogni caso, la chiave qui è comprendere le motivazioni dell’acquirente (sarà disposto a procedere con un’ulteriore offerta o cercherà di evitarla) e il possibile rischio che l’offerta obbligatoria venga rinunciata. Ad esempio, a Hong Kong è possibile evitare l’offerta obbligatoria solo se il 75% del totale e il 50% degli azionisti indipendenti approvano la rinuncia (whitewash waiver). Pertanto, a volte, gli acquirenti prendono precauzioni e includono tale condizione nell’offerta pubblica originale.